Programmazione, Monitoraggio e Misurazione. Come rendere i comportamenti improntati all’economicità della gestione aziendale prassi attive in contesti di incertezza.

  • Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza  •   19 Luglio 2022

Il valore del principio dell’adeguato assetto organizzativo, contabile e amministrativo secondo MDA Consulting e come far diventare la pianificazione strategica ed economico-finanziaria, una leva prioritaria in contesti di mercato sempre più complessi e concorrenziali.

A pochi giorni dalla presentazione del Rapporto Annuale 2022 da parte di ISTAT che ha analizzato la situazione economica e sociale del Paese nel 2021 e nei primi mesi del 2022, evidenziando come

  • il PIL sia aumentato del 6,6% nel 2021 (+2,6% la crescita acquisita al primo trimestre 2022),
  • la crisi inflattiva abbia portato a un aumento dell’8,5% dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato,
  • la crisi energetica abbia fatto aumentare del 49,1% i prodotti  energetici (Uem +41,9%),
nonostante gli 85 miliardi di euro del PNRR  e sull’orlo di una crisi di governo, pensiamo che approfondire aspetti legati al Codice della Crisi d’Impresa possa essere particolarmente utile in questo contesto.

Il D.Lgs. 14/2019, “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, all’art. 375 ha introdotto una modifica al Codice civile, prevedendo l’aggiunta del comma 2 all’art. 2086 c.c. che dispone, a partire dal 16 marzo 2019 e con validità per tutte le società, che:
“L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”.

Come indicato l’obbligo di adeguamento, operativo da 3 anni, manca sia di una definizione giuridica di “assetti organizzativi, amministrativi e contabili”, sia di una precisa specifica di quando possano considerarsi “adeguati”.

A questo proposito, però, si può fare riferimento alla scienza aziendalistica ed alla pratica professionale, con rimando al documento “Norme di comportamento del collegio sindacale”, dove si possono ritrovare le seguenti definizioni:

  • Assetto organizzativo: “Il complesso delle direttive e delle procedure stabilite per garantire che il potere decisionale sia assegnato ed effettivamente esercitato ad un appropriato livello di competenza e responsabilità”;
  • Assetto amministrativo: “L’insieme delle procedure dirette a garantire l’ordinato svolgimento delle attività aziendali e delle singole fasi nelle quali le stesse si articolano”;
  • Assetto contabile: “Il sistema di rilevazione (contabile) dei fatti di gestione”.

Focus: Assetto Organizzativo
L’assetto di una organizzazione è rappresentato dall’insieme di responsabilitàregole e criteri di controllo che servono per “governare” l’azienda.

Governare l’azienda significa tenere saldo il timone sulla rotta che abbiamo tracciato, nel rispetto degli obiettivi definiti  dalle strategie, ottimizzando il più possibile le risorse disponibili per raggiungerli.

Un assetto organizzativo potrebbe essere definito adeguato quando l’insieme delle regole, responsabilità e controlli èfinalizzato al raggiungimento degli obiettivi”.

Il concetto di adeguatezza sarà quindi rispettato se entra in gioco il principio di proporzionalità tra assetto organizzativo e obiettivi perseguibili.

Definire un adeguato assetto organizzativo significa tracciare la “rotta” più adatta alla “navigazione” che vogliamo intraprendere, mantenendo un costante controllo sulla direzione.

Focus: Assetto Amministrativo
L’assetto amministrativo e contabile si ritiene adeguato se permette “la completa, tempestiva e attendibile rilevazione contabile e rappresentazione dei fatti di gestione, la produzione di informazioni valide e utili per le scelte di gestione e la produzione di dati attendibili per la formazione del bilancio d’esercizio” (CNDCEC, Febbraio 2018).

Il bilancio risulta fondamentale per 3 motivi:

  • è disponibile, viene già predisposto per ottemperare a obblighi fiscali,
  • è completo, contiene una sintesi di tutte le attività svolte nell’arco di un dato periodo,
  • è verificato, i dati di bilancio sono precisi e validati da una meticolosa attività di registrazioni contabili.

Per la creazione di un adeguato assetto contabile sarà necessario mettere in atto processi che permettano di ricavare e utilizzare le informazioni di bilancio superando la difficoltà di lettura legate alle finalità e alle tempistiche fiscali, approdando all’auspicato “sistema di pianificazione e controllo di gestione”.

Focus: Assetto Contabile
Elemento centrale nella valutazione degli assetti aziendali è l’implementazione di un adeguato ed efficiente sistema di pianificazione e controllo che permetta all’azienda di sviluppare un vantaggio in termini di individuazione preventiva dei rischi ai quali la stessa è esposta e la loro conseguente mitigazione o eliminazione.

I sistemi di pianificazione e controllo efficaci sono in grado di individuare i segnali di squilibrio e di attivare tempestivamente le opportune azioni correttive e gli strumenti e le procedure di allerta previste dal Codice della crisi e dell’insolvenza, al fine di evitare situazioni di crisi, preservando la continuità aziendale.

In concreto il sistema di pianificazione e controllo di gestione passa attraverso 4 fasi:
A – Riclassificazione del Bilancio
Lo scopo della riclassificazione è semplificare i prospetti di Conto Economico e Stato Patrimoniale.
B – Analisi comparata
Effettuare comparazioni dei diversi risultati ottenuti grazie a scelte gestionali ed operative differenti.
C – Bilancio previsionale – Budget
La predisposizione di un budget è un’operazione che consente all’imprenditore di visualizzare il bilancio dell’anno successivo.
D – Analisi degli scostamenti
Se fare il budget equivale a tracciare una rotta, l’analisi degli scostamenti significa misurare le differenze tra quanto ipotizzato e ciò che è realmente successo.

In tempi di incertezza la variabile temporale assume significati sempre più rilevanti e la pianificazione, riguardando il futuro di medio-lungo periodo (attraverso i piani strategici) e di breve periodo (con il budget ed altri preventivi annuali e infra-annuali), diventa una componete cruciale in ogni attività imprenditoriale.

Monitorarla attraverso il controllo di gestione, osservando e misurando i risultati effettivi della gestione, man mano che questi si manifestano, costituisce un reale vantaggio competitivo.

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